È tempo di maturità. Ecco 10 consigli veronero® per affrontarla al meglio.

Il caffè come valido aiuto per tenere desta la memoria prima degli esami. E poi tanto buonsenso.

“Tuo padre sembra Dante e tuo fratello Ariosto”, recitava una vecchia canzone di Venditti dedicata alla notte prima degli esami. Sì, perché la tensione della maturità potrebbe portare anche ad avere “allucinazioni letterarie”, secondo il famoso cantautore italiano. È infatti una tappa della vita che coinvolge al 100% chi la vive, in termini emotivi e, a volte, anche di eccessiva apprensione.

Ecco allora qualche consiglio per affrontare al meglio questo momento così speciale di crescita per i ragazzi, piccoli suggerimenti con un’attenzione particolare al caffè, naturalmente: un concreto aiuto per affrontare bene lo studio ma che va utilizzato senza esagerare e secondo canoni precisi, come indicato da un recente studio.

Secondo il neuro-scienziato Steven Miller dell’University of the Health Sciences di Bethesda, Maryland (USA) è di fondamentale importanza il momento della giornata in cui assumiamo il caffè. Quello ideale è compreso, per questioni prettamente cerebrali, tra le 9:30 e le 11:30 del mattino. È noto infatti che bere un caffè nel tardo pomeriggio ad esempio può creare problemi al sonno durante la notte. Ecco dunque di seguito la prima dritta del nostro decalogo dedicato a chi deve affrontare la maturità.

  1. Bere il caffè soprattutto alla mattina per stimolare la concentrazione, evitando di berlo di notte per stare svegli (cosa che potrebbe disturbare poi il sonno profondo).
  2. Allenare il cervello esercitando tutti i 5 sensi. Non usarne qualcuno infatti significa non tenere in allenamento una particolare area cerebrale. Un esercizio utile è quello di fare la doccia ad occhi chiusi.
  3. Meglio andare a letto presto e dormire almeno 7 o 8 ore se vogliamo che il nostro cervello memorizzi per bene le informazioni accumulate durante le ore di studio.
  4. Dire stop allo studio almeno 48 ore prima dell’esame, evitando così di ripassare fino all’ultimo minuto, un’attività, questa, che diventa solo causa di stress. Sembra inoltre che il cervello impieghi un paio di giorni per rielaborare al meglio le informazioni.
  5. Niente panico da black out. Può capitare infatti che il giorno prima degli esami ci sembri di non ricordare nulla. In realtà la notte ci sarà utile per mettere in ordine tutte le cose.
  6. Meglio prepararsi all’esame per tempo senza aspettare gli ultimissimi giorni. Sembra che la memoria sia un meccanismo di catalogazione e ricatalogazione che richiede il suo tempo per funzionare perfettamente.
  7. Il “ripasso” è un’attività utile e necessaria ma va fatta con criterio. Se si ripassa male c’è infatti il rischio che la mente registri informazioni sbagliate. È lo stesso fenomeno che si verifica quando portiamo alla memoria vecchi ricordi: possiamo rielaborarli in modo distorto.
  8. Evitiamo prima dell’esame di vivere emozioni troppo forti e negative perché allentano i ricordi immediatamente precedenti. È un fenomeno che si verifica per motivi prettamente chimici, legati all’ormone dello stress e all’amigdala, l’organo che dà il giusto significato emotivo a ogni ricordo.
  9. Fare sport aiuta eccome. Gli antichi romani dicevano Mens sana in corpore sano e non c’è niente di più vero. Fare ad esempio una bella camminata a ritmi sostenuti per 30 minuti al giorno perde meno neuroni.
  10. L’attività sana del cervello dipende anche da qualità della nostra alimentazione. Ben vengano prima degli esami acidi grassi omega-3 presenti soprattutto nel pesce e la Vitamina E che si trova nel germe di grano e nel pane integrale.